EVASIONE FISCALE REATO

evasione fiscale reato

EVASIONE FISCALE REATO

Il Ruolo dell’Avvocato Penalista nel Contenzioso Penale Tributario: La Bancarotta e l’evasione fiscale reato

Il diritto penale tributario rappresenta un settore particolarmente complesso del diritto penale d’impresa, coinvolgendo figure professionali altamente specializzate, tra cui l’avvocato penalista, chiamato a difendere soggetti accusati di reati fiscali (evasione fiscale reato). Tra le fattispecie più ricorrenti si annoverano la bancarotta e l’emissione o l’utilizzo di fatture false, reati che spesso si intersecano con violazioni tributarie e fallimentari.

L’Accertamento Penale nel Contesto Tributario

Secondo l’insegnamento della giurisprudenza della Cassazione Penale, il giudice penale, nel valutare i reati tributari e l’evasione fiscale reato, è tenuto ad accertare e determinare l’ammontare dell’imposta evasa. Questo avviene attraverso una verifica che, pur dovendo tenere conto delle norme fiscali, è soggetta a limitazioni dovute alla diversa finalità dell’accertamento penale. In tal senso, i costi non contabilizzati possono essere considerati solo se supportati da elementi fattuali concreti che ne dimostrino l’esistenza o che inducano un ragionevole dubbio sulla loro assenza (Cass. pen., Sez. III, Sent., n. 2383 del 21/01/2025).

Bancarotta, Reati Tributari ed evasione fiscale

Un avvocato penalista che opera nell’ambito del penale tributario si trova spesso a dover affrontare questioni legate alla bancarotta. Il reato di bancarotta, sia fraudolenta che semplice, è strettamente connesso alla gestione contabile delle imprese, soprattutto quando vengono riscontrate irregolarità nei bilanci o nei flussi finanziari. In particolare, la bancarotta fraudolenta documentale può derivare dall’occultamento di scritture contabili, rendendo difficoltoso accertare la reale situazione economico-finanziaria della società.

Nella prassi, il fallimento di un’impresa può essere accompagnato da illeciti tributari, come l’emissione o l’utilizzo di fatture false. Questo avviene quando un soggetto, per alterare il proprio reddito imponibile, registra in contabilità fatture per operazioni inesistenti, creando un illecito vantaggio fiscale.

Le Soglie di Punibilità nei Reati di Dichiarazione Fraudolenta

Uno dei temi più dibattuti riguarda le soglie di punibilità previste dal D.Lgs. n. 74 del 2000 per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti. Ai fini del superamento di tali soglie, è necessario considerare che le spese e gli oneri deducibili devono risultare da elementi certi e precisi. Anche quando non vengono indicati nelle scritture contabili, il contribuente deve fornire prova della loro esistenza.

La giurisprudenza ha chiarito che, in caso di accertamento di ricavi non dichiarati, è onere del contribuente dimostrare l’esistenza di eventuali costi correlati che possano ridurre la base imponibile (Cass. civ., Sez. 5, n. 16198 del 27/10/2001). Questo principio si applica anche nel processo penale, dove il giudice non può presumere automaticamente l’esistenza di costi deducibili, in assenza di allegazioni fattuali concrete.

Il Ruolo dell’Avvocato Penalista nella Difesa dei Contribuenti

L’avvocato penalista che opera nel settore del penale tributario ha il compito di assistere il proprio assistito nel dimostrare l’infondatezza delle accuse mosse dall’accusa. Ciò implica:

  1. Analisi della contabilità aziendale: Verificare se vi siano elementi a sostegno della deducibilità di costi non contabilizzati.
  2. Valutazione delle prove a carico: Esaminare la documentazione acquisita dalla Procura per individuare eventuali incongruenze o errori nell’accertamento fiscale.
  3. Ricostruzione della reale situazione economico-finanziaria: Dimostrare che le operazioni contestate non costituiscano reato o, in alternativa, che non vi sia dolo specifico nel comportamento del contribuente.
  4. Eccezioni di nullità o inutilizzabilità delle prove: Verificare il rispetto delle garanzie procedurali, contestando eventuali violazioni dei diritti della difesa.

La Prova della Non Punibilità: Il Ragionevole Dubbio

Un aspetto fondamentale nella difesa nei reati tributari è l’applicazione del principio del ragionevole dubbio. Secondo l’art. 533 c.p.p., il giudice deve emettere una sentenza di condanna solo se la colpevolezza dell’imputato è provata “al di là di ogni ragionevole dubbio”. In tema di dichiarazione fraudolenta e bancarotta, ciò implica che, se non vi sono prove certe dell’esistenza di un’evasione fiscale penale superiore alle soglie di punibilità, l’imputato non può essere condannato.

L’onere della prova grava sul Pubblico Ministero, il quale deve dimostrare l’assenza di costi deducibili che possano abbattere il reddito imponibile. In mancanza di tali prove, il giudice deve pronunciarsi per l’insussistenza del reato, poiché la semplice presunzione non è sufficiente a giustificare una condanna (Cass. pen., Sez. 3, n. 37131 del 09/04/2013).

Conclusioni

L’avvocato penalista svolge un ruolo cruciale nella tutela dei diritti del contribuente imputato di reati tributari. La complessità della materia impone una conoscenza approfondita sia del diritto penale che della normativa fiscale, al fine di garantire una difesa efficace. La giurisprudenza della Cassazione penale ha ribadito la necessità di un accertamento rigoroso e basato su prove concrete, evitando automatismi e presunzioni che possano ledere i diritti dell’imputato.

In un contesto sempre più orientato alla repressione dell’evasione fiscale, il rispetto del principio di legalità e delle garanzie difensive resta un caposaldo imprescindibile per un equo processo penale tributario.